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La gestione dell'energia all'interno delle aziende
Circa l'80% dell'energia consumata deriva da combustibili fossili quali petrolio, gas naturale e carbone, con ricadute gravi sia per l'ambiente che per l'economia nazionale del nostro paese.

I problemi di inquinamento ambientale che derivano dal loro utilizzo, sono gli elementi principali di una crisi energetica che può essere risolta modificando il modo di utilizzare l'energia che consumiamo. E' necessario cambiare i processi di trasformazione e uso dell'energia, rivolgendo l'attenzione a soluzioni di maggiore efficienza, favorendo i recuperi energetici che, soprattutto nel settore industriale, possono essere numerosi ed importanti. Un esempio su tutti: una maggiore attenzione all'efficienza di motori, pompe di calore e caldaie, oppure al recupero di energia nei processi di produzione, porterebbe ad una riduzione dei consumi e ad un conseguente risparmio sia in termini energetici che in termini economici. L'efficienza energetica risulta quindi la soluzione più efficace per ridurre i costi legati all'energia e contemporaneamente ridurre le emissioni climalteranti portando benefici economici, ambientali e di rispetto degli impegni presi in ambito internazionale (basti pensare ai requisiti richiesti dall'Emission Trading System).

Tuttavia, l'incremento dell'efficienza energetica negli usi finali dell'energia coinvolge un numero grandissimo di decisioni, di modifica di comportamenti, di interventi e di messa a punto di modalità ottimali di gestione dell'energia. La prima cosa da fare è attuare politiche integrate in materia di energia e sostenibilità volte a cambiare sia le fonti dalle quali ricaviamo l'energia che utilizziamo sia il modo in cui produciamo e usiamo l'energia stessa, con lo scopo di passare ad un'economia basata su una combinazione di tecnologie, risorse energetiche e un'accorta gestione dell'energia che sia ecologicamente ed economicamente sostenibile.

Nel caso di un'impresa, organizzazione in senso più generico, l'obiettivo non è raggiungibile attraverso una semplice decisione di acquisto: è necessaria una continuità di gestione attenta e finalizzata, che richiede il coinvolgimento di tutti gli operatori dell'impresa stessa per poter avere un controllo efficace dei consumi energetici. Da qui l'importanza di inserire nelle attività dell'organizzazione una cultura energetica che interessi tutte le risorse aziendali ed in particolare quelle che rientrano nei processi più energivori.

Sul mercato troviamo numerosi strumenti (es. EN 16001, ISO 50001, LCCA) che dettano requisiti e linee guida per la corretta pianificazione degli interventi ma richiedono per prima cosa un serio impegno della direzione verso il miglioramento dell'efficienza, oltre a un coinvolgimento proattivo da parte di tutti i livelli aziendali.
Ad oggi l'unica figura interna all'azienda che ha compiti di gestione e razionalizzazione dell'uso dell'energia aziendale l'energy manager, soggetto introdotto in Italia dalla legge 10/91 con la denominazione di "responsabile per la conservazione e l'uso razionale dell'energia", obbligatorio solo per aziende con consumi superiori ai 10.000 tep (tonnellate equivalenti di petrolio) per le imprese del settore industriale ed ai 1.000 tep per i soggetti non industriali. Le funzioni dell'energy manager sono:

  • individuare azioni, interventi, procedure e quant'altro necessario per promuovere l'uso razionale dell'energia;
  • assicurare la predisposizione di bilanci energetici in funzione anche dei parametri economici e degli usi energetici finali;
  • predisporre i dati energetici di verifica degli interventi effettuati con contributo dello Stato.


A volte può accadere che l'energy manager non si trovi nelle giuste condizioni di poter operare in modo fruttuoso, sia per un mancato riconoscimento del suo ruolo all'interno dell'azienda, sia perché le priorità messe a bilancio spesso sono altre, e le richieste dell'energy manager passano in secondo piano.
E' necessario una gestione manageriale delle attività energetiche per far si che l'energy manager operi con funzioni manageriali; l'Energy Manager deve avere grazie al suo ruolo possibilità di incidere nel processo decisionale e delle scelte tecnologiche precise all'interno di un piano economico-finanziario.
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